Fotografia e periferie saranno protagonisti il 18 ottobre al Museo Irpino, nella suggestiva sede del Complesso Monumentale Carcere Borbonico.
Nelle celle di isolamento, i visitatori potranno ammirare la mostra “Tokai. I bambini di strada di Dhaka” di Marco Giannatasio, un reportage fotografico, che chiude il programma di Un anno di mostre al Museo Irpino, in nome e a supporto dei bambini di Dhaka, in Bangladesh. In questo luogo il consumo di droga è diffusissimo, in particolar modo la più misera di esse, la colla, usata da bambini anche piccolissimi, i cosiddetti “Tokai”. Si stima che nella sola Dhaka ci siano oltre 60000 bambini abbandonati. L’uso di queste sostanze, sommato all’impossibilità di accedere a cure mediche, anche di base, causa una mortalità elevatissima tra di loro.
Il fotografo ha realizzato queste immagini collaborando con delle piccole ong, nate sotto la spinta dei missionari Saveriani, che si occupano di fornire un rifugio a questi bambini, la possibilità di studiare, o l’aiuto a cominciare un’attività lavorativa che possa dar loro dei minimi mezzi di sussistenza.
Nei suggestivi ambienti della sezione Irpinia, invece, Fabio Moscatelli esporrà il suo progetto fotografico e narrativo “Qui vive Jeeg” che ha l’intento di restituire una diversa rappresentazione della periferia, nel luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, Torbellamonaca. Enorme quartiere di edilizia residenziale pubblica degli anni Ottanta, è l’emblema della concentrazione del disagio sociale e urbanistico, della periferia degradata. Un’immagine negativa amplificata dai canali d’informazione. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di persone normali e straordinarie, un laboratorio variegato di innumerevoli progettualità e personalità. Questo progetto ha lo scopo di identificare Torbellamonaca come punto di partenza per un ripensamento della periferia nel suo complesso, un racconto attraverso storie fotografiche e non solo che restituiscono un’immagine completamente diversa e un riscatto sociale che i residenti meritano.
Nelle sale di Irpinia sarà presente anche l’esposizione dei lavori dei partecipanti al I° concorso fotografico Ettore de Socio “Periferie 2024”.
La Famiglia de Socio, in collaborazione con l’Associazione “Controvento” e con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale, ha inteso ricordare la figura del giornalista Ettore de Socio, recentemente scomparso, con un concorso fotografico dedicato all’esplorazione visiva delle periferie.
Qual è, oggi, e chi lo decide, il confine tra centro e periferia? In una società stravolta dalla rivoluzione (o dal fallimento) dei nuovi lavori, le persone come vivono il loro rapporto con i luoghi che abitano? Stabiliscono un legame affettivo o solo di opportunità con il contesto che li circonda? Nella sfida con il cemento, vincono i sentimenti o l’abbandono delle istituzioni? Ha senso, ancora, parlare di stereotipi? Esiste un centro felice ed una periferia triste? Un centro ricco ed una periferia povera? E quanto conta la sorte, che ti fa nascere in un contesto piuttosto che in un altro? E’ proprio partendo da queste suggestioni che ai partecipanti al concorso è stato chiesto di fornire una loro personale interpretazione del concetto di periferia con la realizzazione di un reportage di immagini.
Per info
www.museoirpino.it
info@museoirpino.it
0825 790733 – 790539