Apparecchio di Dalton per la tensione dei vapori

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OGGETTO
Apparecchio di Dalton per la tensione dei vapori
MATERIA
legno di noce/ottone
/vetro/mercurio
PROVENIENZA
Istituto Francesco De Sanctis- Oscar D’Agostino (AV)
DATAZIONE
inizio 1900
MISURE
lungh. 47 cm; largh. 37 cm; h. 32,68 cm; diam. 28 cm
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
INVENTARIO:
81
SEZIONE
Scientifica
SALA
41

L’apparecchio di Dalton per la tensione dei vapori prende il nome dal suo stesso inventore: John Dalton (1766-1844), considerato il padre della chimica moderna. Chimico, scienziato e meteorologo, Dalton fu eletto, grazie proprio alle sue scoperte, membro della Royal Society of London e di Edimburgo e insignito di una laurea honoris causa dall’Università di Oxford. Fu un pioniere nello sviluppo della moderna teoria atomica e si interessò allo studio delle proprietà fisiche dei miscugli dei gas con i vapori. Questo strumento ne consentiva di effettuare misure quantitative sulla tensione di vapore in un miscuglio con una certa precisione. La legge di Dalton, nel caso dei vapori saturi, afferma che la tensione massima di un vapore saturo, in uno spazio che racchiude un altro vapore, chimicamente inerte con primo, è la stessa che nel vuoto.(1)
Lo strumento è composto da una grossa ampolla di vetro in cui è stato inserito parte di un barometro. Il tappo in ottone del recipiente, a sua volta, presenta una doppia apertura: una comunica attraverso un tubo ad una pompa, l’altra, attraverso un rubinetto, permette l‘introduzione del liquido da vaporizzare. L’intero apparecchio veniva poi posto in acqua a una determinata temperatura. Dopo aver aspirato con la pompa l’aria all’interno dell’ampolla, attraverso il rubinetto venivano inserite poche gocce di un liquido che vaporizzava in parte immediatamente per la bassa pressione dell’ambiente. Una volta misurata la tensione del vapore dal valore del barometro la stessa misurazione veniva presa inserendo un po’ d’aria nell’ampolla scoprendo che la pressione era sempre la stessa a parità di temperatura.

(1) A. Battelli, P. Carcani, Trattato di fisica sperimentale, vol III, ed Vallardi Milano 1916, pag. 361

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