Cippo graccano con iscrizione decussis

passa sulla foto per ingrandire
OGGETTO
Cippo graccano con iscrizione decussis
MATERIA E TECNICA
marmo/scalpellatura
MISURE
h. 0,44 ; diam. 0,64 cm
PROVENIENZA
Rocca San Felice- loc. Mefite
DATAZIONE
sec. II a.C.
COLLOCAZIONE
Palazzo della Cultura
INVENTARIO
n. 2
SEZIONE
Archeologica
SALA
sala V

Il cippo, infisso stabilmente nel terreno, aveva funzione segnaletica e terminale, volto a sancire una suddivisione programmata e regolare dello spazio. In questo caso testimonia l’occupazione e la suddivisione delle terre che si attuò in seguito alla promulgazione della lex Sempronia agraria del 133 a.C.. Ritrovato a Rocca San Felice, il cippo, rientrava nel vasto ager publicus che si estendeva dalla Valle d’Ansanto a quelle dell’Alto Calore e dell’Alto Ofanto, che poi fu soggetto a centuriazione con la conseguente assegnazione a nobili, coloni e veterani romani. Infatti è ben visibile sulla sommità del cippo il decussis, formato da rette perpendicolari che si incrociano al centro e che corrispondevano alle linee tracciate sul terreno per la sua suddivisione dei lotti di terreno detti “centurie”. La misurazione veniva realizzata con l’ausilio della groma e, grazie ad essa venivano tracciate sul terreno due linee perpendicolari orientate secondo i punti cardinali: il cardus maximus (asse nord-sud) e il decumanus maximus (asse est-ovest). L’incisione apposta lungo la parete laterale del cippo documenta che il territorio fu diviso al tempo dei magistrati Caio Sempronio Gracco (legge Sempronia), Marco Fulvio Gracco e Caio Papirio Carbone 129-123 a.C..

Condividi questa storia, scegli tu dove!