Fistula (tubo)
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OGGETTO
Fistula (tubo)
MATERIA E TECNICA
Piombo/ fusione
PROVENIENZA
Passo di Mirabella Eclano, Aeclanum
DATAZIONE
secc. I – II d.C.
MISURE
cm lungh. 67; diam. 10,5
INVENTARIO
n. 56
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
SEZIONE
Irpinia
SALA
27
La fistula acquaria era una conduttura idrica solitamente realizzata in piombo, più di rado in terracotta, utilizzata nell’antica Roma sia per impianti domestici che per gli acquedotti pubblici.
La lunghezza di questi tubi era normalmente di dieci piedi, mentre la sezione non era perfettamente circolare per la necessità della saldatura. Il diametro variava secondo il calibro che si voleva ottenere: nei tempi più antichi questo era calcolato sulla base unitaria dell’oncia o del dito, mentre nell’Età imperiale era basato spesso sopra una nuova unità, detta quinaria.
Importante è la presenza su tali tubi di un bollo o iscrizione che può riportare varie informazioni: dal nome dell’imperatore, accompagnato talvolta da quello del procurator aquarum o di altri funzionarî imperiali al nome del plumbarius (produttore delle tubazioni) o di un’officina plumbaria, da un’indicazione topografica relativa alla città o al luogo in cui l’acqua è condotta al nome del concessionario dell’acqua, dalle date consolari alle cifre numerali riferibili al peso, alla lunghezza o alla capacità della fistula.
Si potevano trovare anche più indicazioni insieme come nel caso di questa fistula: nell’iscrizione sono, infatti, riportati i nomi del luogo in cui si trovava, del committente e del plumbarius L. Volusio, che evidentemente aveva realizzato delle opere pubbliche per il municipium di Aeclanum.