Niobide in fuga
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OGGETTO
Niobide in fuga
MATERIA E TECNICA
marmo bianco/scalpellatura
MISURE
h.160; largh. 82
PROVENIENZA
Passo di Mirabella Eclano: Aeclanum
DATAZIONE
prima metà sec. II d.C.
COLLOCAZIONE
Palazzo della Cultura
INVENTARIO
n. 94
SEZIONE
Archeologica
SALA
sala VI
Le caratteristiche iconografiche e stilistiche conducono ad identificare la scultura con il celebre ciclo statuario dei Niobidi. Precisamente raffigura un esile fanciullo, il più giovane dei figli di Niobe, mentre cerca di sfuggire invano al suo atroce destino. Il mito vuole che tutti i 14 figli di Niobe furono oggetto delle ire di Leto la quale inviò i suoi due figli, Apollo e Artemide, a vendicare il torto subito. Purtroppo Niobe ostentando la sua numerosa prole voleva accedere agli onori divini, ma pagò con la loro morte il suo affronto divino. La figura, concepita per una visione frontale, poggia su un basamento a fondo roccioso dove un mantello drappeggiato ne fa da quinta scenica. L’esile corpo nudo, dalla muscolatura poco accentuata, si muove liberamente nello spazio, motivo per cui il copista romano ha dovuto fare uso di numerosi puntelli. Ciò che colpisce nel volto idealizzato è lo sguardo spalancato rivolto verso il cielo e la bocca semiaperta, catturando, così, lo sgomento per la terribile sorte. Sul braccio sinistro porta un bastone che richiama un pedum di media lunghezza nodoso e leggermente ricurvo, usato da pastori e da cacciatori, in tema con l’ambientazione ‘bucolica’ del mito dei Niobidi.