Statua di Pothos

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OGGETTO
Statua di Pothos
MATERIA E TECNICA
marmo bianco/scalpellatura
MISURE
h. 170; largh.72
PROVENIENZA
Avellino_Dogana
DATAZIONE
Età romana
COLLOCAZIONE
Palazzo della Cultura
INVENTARIO
n. 11015
SEZIONE
Archeologica
COLLEZIONE
Collezione del Duca di Caivano
SALA
Corridoio

La statua proviene dall’edificio della Dogana di Avellino, dove il principe Francesco Maria Caracciolo l’aveva fatta sistemare nel XVII secolo. Giunta al Museo Irpino in seguito al sisma del 1980, la statua è una copia romana da originale greco attribuito allo scultore Skopas e raffigura il giovane Pothos. Il suo corpo è inclinato verso sinistra e il peso insiste tutto sulla gamba destra, mentre la mano è appoggiata al tirso, tipico attributo di Pothos. Dal braccio sinistro pende un voluminoso panneggio e ai suoi piedi è presente un’oca. Figlio di Afrodite e fratello di Eros (l’amore attivo) e Himeros (l’amore per l’oggetto dinanzi agli occhi), Pothos era la divinità del desiderium, del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana.

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