Statua funeraria femminile
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OGGETTO
Statua funeraria femminile
MATERIA E TECNICA
marmo/scalpellatura
MISURE
h. 194 ; largh. 61
PROVENIENZA
Abellinum (Atripalda)
DATAZIONE
seconda metà sec. I a.C.
COLLOCAZIONE
Palazzo della Cultura
INVENTARIO
n. 65
SEZIONE
Archeologica
SALA
Corridoio
La statua funeraria incarna lo schema tipologico della cosiddetta “Pudicitia”. La figura infatti presenta il gomito del braccio destro poggiato sul polso del braccio sinistro, raffigurazione tipica della dea Pudicitia che personifica la virtù della modestia e presiede alla castità coniugale. La figura stante indossa una lunga tunica coperta dalla palla, un taglio di stoffa rettangolare che l’avvolge completamente, compreso il capo, e che ne contorna il corpo con varie e corpose pieghe lasciando scoperte solo le mani. Grazie alla particolare pettinatura è possibile collocare la statua nella seconda metà del I sec. a.C.. La donna porta un’acconciatura “all’Ottavia”, in riferimento alla sorella di Augusto, dove i capelli sono raccolti in uno chignon sulla nuca, eccezione fatta per un ciuffo anteriore centrale che veniva adagiato sulla fronte in forma di nodus rigonfio e aggettante. Purtroppo il viso risulta completamente consunto.