Statuetta votiva femminile curotrofica
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OGGETTO
Statuetta votiva femminile curotrofica
MATERIA E TECNICA
Argilla depurata/ a matrice
PROVENIENZA
Rocca San Felice, loc. Mefite
DATAZIONE
secc. V – III a.C.
MISURE
largh. 5,5; h. 19,5
INVENTARIO
n. 1543
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
SEZIONE
Irpinia
SALA
26
Significative, nell’ambito di antichi contesti votivi italici legati a culti femminili, sono le statuette in argilla o altro materiale, che riproducono donne nell’atto di sorreggere o allattare bambini: si tratta delle cosiddette “curotrofiche” (dal greco, “coloro che nutrono i bambini”). Di solito queste donne sono rappresentate sedute in trono, probabilmente per mettere in risalto la maternità come simbolo fondamentale del ciclo vitale.
Alcuni esempi in argilla di questo tipo di raffigurazioni provengono, non a caso, dalla stipe votiva del santuario di Mefite nella Valle d’Ansanto.
Mefite, infatti, divinità “poliedrica e multiforme”, era considerata rappresentazione della Grande Madre, legata all’acqua, simbolo di vita e rigenerazione. Era “colei che sta nel mezzo”, entità intermedia fra cielo e terra, fra morte e vita. A lei era attribuito il potere di fare da tramite e anche di presiedere ai riti di passaggio.