UN ANNO DI MOSTRE AL MUSEO IRPINO

MUSEO IRPINO
COMPLESSO MONUMENTALE CARCERE BORBONICO
2 agosto – 28 settembre

IL CAMMINO DELL’ARTE
Collettiva di artisti internazionali
Gino de Vita curatore artistica, referente progetto Silvana Geirola

La rassegna “Un anno di mostre al Museo Irpino”, promossa dalla Provincia di Avellino e organizzata dal Museo Irpino, prosegue con un nuovo appuntamento in calendario, la mostra Il Cammino dell’Arte, collettiva di artisti internazionali, che sostituisce L’arte ed il tempo di Ettore de Concilis. Rimangono invariate le date di inizio e fine, 2 agosto – 28 settembre 2024.

L’inaugurazione si terrà venerdì 2 agosto presso le sale espositive del Complesso Monumentale del Carcere Borbonico, alle ore 18.30, alla presenza del coordinatore scientifico  del Museo Irpino, del curatore della mostra, del referente di progetto e alcuni degli artisti; inoltre per  la giornata sarà possibile accedere alla struttura museale sino alle 21.15.

La collettiva Il Cammino dell’Arte è curata dall’artista Gino De Vita, founder di Salotto Dadaista e co-fondatore, unitamente all’artista svizzero Andreas Lüthi, del nuovo movimento artistico Infinity DADA.

La mostra collettiva Il Cammino dell’Arte, la cui referente di progetto è Silvana Geirola, è promossa dell’associazione Alla Foce del Sebeto APS/ASD, la quale prosegue e persegue l’intento di itinerare un corpus di opere di artisti internazionali europei e cinesi, tra cui Andreas Luthi, Milot, Liu Ruowang, Michelle Ondelin, Alfredo Rapetti Mogol, Salvatore Bossone e Pasquale Bandiera, presso siti museali, in territori sempre più allargati.

La consolidata idea progettuale di MUSEO DIFFUSO, promossa dall’associazione  Alla Foce del Sebeto APS/ASD, parte dalla Casina Vanvitelliana del Real Sito del Fusaro, passando per il MANSC, Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, per raggiungere il Maschio Angioino di Napoli e approdare al MACAL di Orsara di Puglia e al Museo Irpino.

Durante la permanenza della collettiva, l’associazione  Alla Foce del Sebeto APS/ASD organizzerà incontri e dibattiti sui musei dell’arte contemporanea e moderna oggi.

Infine, venerdì 30 agosto ore 18.00, sempre nelle sale della mostra, sarà presentato il catalogo.

Il museo e la mostra saranno aperti al pubblico nei seguenti giorni e orari: dal martedì al sabato dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00 (chiusi nelle giornate di domenica, lunedì e giovedì 15 agosto).

Accesso libero e gratuito.

Per info
www.museoirpino.it
info@museoirpino.it
0825 790733 – 79053

Biografie Artisti

Alfred Mirashi MILOT
Artista italo-albanese di chiara e consolidata fama ; ammirato e sempre più amato , in tutti i paesi in cui è attivo dall’Italia all’Albania ; da Turchia fino in Cina, dove insegna . Milot è in Italia dal 1991, dapprima ha vissuto a Napoli ora abita a Firenze, ha studiato arte all’Accademia di Brera. Pittore e scultore, MILOT , nome d’arte che origina dalla sua città natale , appunto Milot; autentico artista dal percorso completo. Innumerevoli i riconoscimenti internazionali , le Biennali internazionali cui ha partecipato ; i premi vinti . Talento immenso che mai smette di studiare e imparare. Alfred riesce a trasmettere la sua sensibilità per molti temi universali tramite le sue opere. Da sempre attento ai problemi del mondo, sensibile alle problematiche legate all’accoglienza , alla apertura , al senso della comunità umana , il suo totem è la KEY , la chiave , che egli interpreta anche su larghissima scala , molte sue installazioni pubbliche in Corten , misurano oltre i venti metri . La chiave rappresenta l’apertura , la chiave è sempre formalizzata , piegata , ritorta , inutilizzabile , onde il porcesso che genera apertura mentale , non sia ripercorribile ; non ci siano ripensamenti ; il messaggio è chiaro , perentorio nella sua gentilezza : una volta aperta la porta, non si richiuda!

Liu Ruowang
Liu Ruowang è nato nel 1977 . Artista giovane cresciuto dopo la riforma della Cina, si trasferì, per portare avanti i suoi studi, nella capitale della sua provincia da un villaggio piccolo e povero in montagna dell’ovest della Cina. Successivamente si trasferì a Pechino. Abbandona gli studi di design , spinto dal desiderio di diventare pittore. Arriva a Pechino nel 1999, dal 2002 al 2005 frequenta il corso post laurea come assistente presso la Central Academy of Fine Arts. Il lavoro di Liu Ruowang si articola in diversi cicli scultorei fra cui Original Sin, Wolves Coming, Heaven Soldier, The People, Melody, Dodo, e cicli pittorici fra cui emerge in particolar modo Living Things. Dal 2005 il suo lavoro inizia ad essere conosciuto ed apprezzato in tutti i circoli d’arte cinesi ed inizia ad essere conosciuto anche all’estero. Col tempo la sua reputazione è diventata internazionale, i suoi lavori sono stati esposti in diverse parti del mondo fra cui Pechino, Shangai, Singapore, Seul, Queenstown, Venezia, Torino, Büdelsdorf in Germania ove vinse il premio NordArt nel 2016. Nello stesso anno vinse il premio internazionale dall’associazione Napoli Cultural Classic. Nel 2018 apre il DoDo Art Museum, situato a Nord Est di Pechino, il cui progetto è stato affidato allo studio: Unarchitecte, facente capo a Zhang Hetian. La sua installazione ”Wolves coming” è stata esposta a Napoli in Piazza del Municipio dal Novembre 2019 a Giugno 2020, successivamente approdata in Luglio a Firenze in Piazza SS. Annunziata e Piazza Pitti. Sue opere si trovano nelle maggiori collezioni, in prestigiosi musei e fondazioni in tutto il mondo.

Andreas Lüthi
Artista svizzero , pittore , performer e mixed media artist , Andreas Lüthi, nativo di Frauenfeld-Zurigo, persegue un’idea d’arte , l’INFINITISMO , che rende omaggio al Maestro Roman Opalka, pittore franco polacco nato in Francia e morto a Roma nel 2011, dove il numero diventa strumento di rappresentazione dell’Infinito, esplicitando l’idea di un tempo senza limiti e senza fine. Costante la presenza di questo artista , in Italia ; ultimamente a Napoli in mostra al Maschio Angioino e Casina Pompeiana , dove unitamente all’artista e curatore Gino De Vita , founder di Salotto Dadaista , sta creando una sinergia mirata ad un nuovo movimento artistico denominato ” INFINITY DADA ” , che ha in programma , un ambizioso approdo a Zurigo fino al Cabaret Voltaire , storico luogo dove ebbe inizio il DADAISMO . L’ inaugurazione dell’apertura del Museo di Arte Contemporanea Andreas Lüthi , MACAL , ad Orsara di Puglia il 1 agosto prossimo , completa questa parte del percorso italiano del pittore.

Alfredo Rapetti Mogol
Alfredo Rapetti Mogol è nato a Milano nel 1961. La sua prima passione è la scrittura, per eredità familiare e lo porta a diventare con il nome d’arte Cheope – autore di alcune canzoni di successo. Contemporaneamente approfondisce la sua passione per l’arte. Negli anni novanta, trova la cifra stilistica in cui identificarsi. Per lui, l’arte, la parola e la vita sono indissolubilmente legate.I suoi lavori più noti si basano sul rapporto esistente fra i segni della vita e la scrittura; sono realizzati incidendo spessi strati di colore acrilico con scritture ripetitive. Altri lavori si avvalgono di metalli, come il piombo, dove vengono stampigliati dei caratteri. La stessa operazione viene effettuata anche su carta. Più raramente esegue sculture in marmo, come ruderi provenienti da civiltà antiche.

Pasquale Bandiera
Pasquale Bandiera scultore nasce a Pozzuoli, Napoli nel 1964, dopo aver a lungo girato l’Italia torna a Pozzuoli dove vive e lavora , preferendo sobbalzare assieme alla sua terra. “Nel mio processo creativo preferisco sempre togliere che aggiungere materia”. dice – Molte le mostre personali e collettive, concorsi nazionali e internazionali a cui ha partecipato, collaborando anche con artisti internazionali. Sensibile alle tematiche sociali , lavora materiali eterogenei , alcuni anche con metodi innovativi, le sue opere appaiono permeate di una religiosità profondamente umana. Per questi motivi , è entrato a far parte , recentemente del collettivo di Salotto Dadaista , voluto dal patron Gino De Vita , al Maschio Angioino. Siamo all’inizio di un viaggio !

Odelin Michelle
Nata a Lione 1952 (Francia). Disegna da sempre . Lascia l’Università nel giugno 1976 con un master in giurisprudenza. Settembre 1976 inizio di lunghi viaggi in Giordania, Iraq, Siria, Yemen, Turchia, India. Sviluppa il suo progetto artistico in Malesia nel 1996 e inizia la sua carriera internazionale nell’arte grafica in tutto il mondo. “I miei disegni vanno osservati da un punto di vista fantastico. Le mie opere sono degli “istantanei”, cioè un’opera di finzione dove poesia, movimento e armonia si intrecciano nella scelta dei colori e delle forme. Vive a Livorno , esponente del Partito Animalista , è molto attiva anche su questo fronte .

Salvatore Bossone
Da una materia pittorica fatta di peculiari associazioni cromatiche vibrano sogni surreali, progetti utopici realizzabili forse in un lontano futuro, in universi paralleli. Salvatore Bossone, Napoli 1961 , esponente di Salotto dadaista , ha praticato oltre alla pittura il mestiere di designer grafico che ha da alcuni anni messo da parte per dedicarsi esclusivamente all’attività pittorica. Dopo mplteplici mostre , personali e collettive l, e sue opere sono presenti in collezioni private e museali. La poetica di Bossone va oltre la ricerca puramente artistica. Materia e spirito sono facce della stessa medaglia. Le sue figurazioni richiamano dimensioni invisibili, altri piani esistenziali.

WILLOW (Filippo Bruno)
Al secolo Filippo Bruno, nasce a Milano nel 1978 e si diploma presso la Scuola del Fumetto e Illustrazione di Milano nel 2000. Affermatosi nel panorama artistico italiano con lo pseudonimo Willow, realizza opere in pieno stile neopop collaborando con gallerie d’arte e aziende di design in Italia e all’estero. Numerose le collaborazioni con gallerie d’arte in Italia e all’estero, Parallelamente alla presenza delle sue opere in gallerie d’arte, le grafiche di Willow vestono molti oggetti di design e marchi storici italiani come MOTTA, BORSALINO, PANINI, RIVADOSSI, ARIETE, LUCABOFFI, LOZZA.

ZHANG YANZI
Nata nel 1967. Attualmente vive e lavora a Pechino. Laureata all’Accademia Centrale di Belle Arti, Zhang ha conseguito un MFA sia in pittura che in letteratura cinese. Attualmente vive a Pechino e lavora come professore, dottorato di ricerca e supervisore post-laurea presso l’Accademia Centrale di Belle Arti. Le sue mostre personali si sono tenute rispettivamente allo Shanghai Art Museum, al Today Art Museum, al PAN, al Palazzo delle Arti di Napoli, al Museo delle Scienze Mediche di Hong Kong, al Surgeons’ Hall Museums e al Museum of East Asian Art (MEAA). Inoltre, le sue opere sono state incluse nelle collezioni del Museo Nazionale d’Arte Cinese, del M+ Museum, del CAFA Art Museum, del Musée Atelier Audemars Piguet, della Sigg Collection, del Museo Belliniano e di collezioni private.

Marco Luongo
Marco Luongo (Napoli, 1965), ha da sempre coltivato la sua passione per le arti figurative e la narrativa. Ha pubblicato 2 libri: la raccolta di novelle “Il cuscino che soffriva pene d’amore” e il saggio storico “Napolintour – un viaggio tra storia, miti e luoghi dimenticati”.Premiato in vari concorsi letterari e poetici . Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche. Esponente storico del Salotto Dadaista , con il quale movimento ha esposto in molte mostre , presso siti museali ; dalla Casina Vanvitelliana al Maschio Angioino. Sensibile al tema della natura e della sua armonia, nel suo recente ciclo di opere da voce a quello che è un vero urlo di dolore per l’ecosistema sempre più compromesso e giunto ormai quasi ad un punto di non ritorno.

Zeng Yi
Tra i protagonisti della fotografia cinese dei decenni a cavallo tra XX e XXI secolo, Zheng Yi (nato nel 1949) ha documentato una Cina che oggi ci sembra contrastare con l’immagine tecnologica e iper-industrializzata di grandi megalopoli come Shangai, Pechino, Hong Kong. Quello che egli testimonia è, infatti, un Paese di piccoli villaggi rurali, luoghi quasi del tutto abbandonati dagli adulti, partiti in cerca di fortuna per i grandi centri urbani, e abitati da vecchi e bambini che vivono on condizioni essenziali, ai margini di una società che, agli occhi del mondo pare invece svilupparsi ai ritmi di crescita esorbitanti. Sono immagini prevalentemente (ma non solo) in bianco e nero, dove la qualità tecnica si accompagna sempre a un alto grado di umanità. Esse documentano la quotidianità delle comunità rurali attraverso una serie di ritratti di gruppo o di singoli – contadini, allevatori, pescatori, artigiani – colti nel contesto di una realtà che appare ancora dominata da usanze e costumi in netta antitesi con lo stile di vita dei centri urbani, una realtà a rischio di estinzione di cui occorre preservare la memoria. Zeng inizia il suo curriculum professionale nel 1975 presso il Dipartimento Mostre dello Shandong Art Center e prosegue con il trasferimento alla Jinan Federation of Licteracy and Art Association della Jinan Photographer’s Association, un’istituzione che ha diretto per molti anni, fino a diventarne il presidente. Nel corso della sua carriera, Zeng Yi ha organizzato mostre dei più importanti fotografi internazionali e si è prodigato in ogni
modo per diffondere la cultura fotografica attraverso l’organizzazione di premi e festival dedicati ai giovani. Inoltre, in qualità di chief curator della Shandong University of Art & Design (di cui è Senior Professor e Graduate Supervisor), ha promosso l’arte in ogni sua forma, allestendo mostre d’incisioni e dipinti dei maggiori artisti europei e americani, da Leonardo da Vinci al Cubismo, e pubblicando vari studi e cataloghi. E’ presidente del Mo-tzu International Imaging Research Institute, Executive Chairman del. Silk Road Photographic Organization International Alliance (SRPOIA) cui aderiscono 39 paesi. Mostre di sue fotografie sono state allestite in musei e istituti culturali in Europa e negli USA (President Carter Museum). Moltissimi sono i premi, le onorificenze e le menzioni ricevuti da Zeng per la sua opera fotografica, tra cui il Cultural Center of Asia Award dell’UNESCO, il Ross Sanddal International Photography Award for Outstanding Contribution del PPA (Professional Photographers of America) e il Sungkyunkwan Art Award in Corea del Sud.

Laichao Yan
Laichao Yan è nato a Wuhan, provincia di Hubei nel 1985 e attualmente vive e lavora in Italia. Ha conseguito una laurea presso il Dipartimento di Pittura , Università Normale della Cina Centrale nel 2010 e un master presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2014. Attualmente ricopre il ruolo di Segretario Generale dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Associazione Italiana per lo Sviluppo Culturale e la Comunicazione Internazionale. Ha vinto il Premio Eccellente della Decima Biennale di Firenze e il Premio di Pittura della Biennale di Cultura e Arte di Roma. Il suo lavoro ha partecipato a mostre come la Biennale di Cultura e Arte di Roma nel 2019 e “Future History” al Museo d’Arte dell’Università Normale di Nanchino nel 2020.

Fang Xin
Nato a: 1978, Cina , Vive a: Shanghai, Cina. Laurea all’Accademia di Belle Arti di Xi’an Descrivi la tua arte in tre parole: cosmologia, civiltà, divinità Il mio pensiero è la relazione tra l’universo, la vita, la saggezza, la società e lo spirito. Penso che l’arte stessa sia un linguaggio unico, in grado di trasmettere informazioni che le parole non possono esprimere, e utilizzo questo linguaggio semplicemente per trasmettere la mia visione cosmologica. Le mie opere utilizzano anche il contesto contemporaneo per rileggere il conosciuto, rimodellare la storia sull’asse del tempo e rimodellare la struttura cognitiva.

Antonella Fusha
In costante bilico tra l’etnico richiamo alle proprie origini balcaniche, che riproduce in dripping e lacerazioni, e un uso del colore misurato e spericolato allo stesso tempo, unito a un tratto che attinge alla sperimentazione segni. Non nasconde, questa ricerca peraltro, di avvalersi, debitrice e complice, dell’essersi formata emozionalmente a contatto con una collezione tra le più colte dell’astrazione italiana che le ha consentito di esplorare e vivisezionare gli autori più fervidi e introspettivi del ‘900. Da Tancredi a Nigro e Corpora da Turcato fino allo Schifano meno omologato e più sperimentale.

Gino De Vita
Artista a tutto campo, pittore, scultore, creatore di opere ready made, curatore di questa mostra. Gino De Vita nasce a Napoli nel 1959. Passione smodata per il Dadaismo ed il Surrealismo La mostra di Duchamp a Napoli è una rivelazione poetica, ma sopratutto Man Ray, la coltivata e mai sopita ossessione per l’opera Cadeau, sfocia nella personale rilettura dal titolo Hommage a Cadeau (2018), la sua prima fusione in bronzo. Il primo cantiere dell’artista è la sua mente! Founder di Salotto Dadaista , da anni ormai promuove , organizza e cura mostre d’arte preminentemente in siti Museali , a partire dalla Casina Vanvitelliana , real sito del Fusaro al Maschio Angioino dove ultimamente le mostre da lui curate hanno riscosso enorme successo al punto di prolungarle per ben 3 mesi , un vero record per il sito. Invitato personalmente da Alfred Mirashi MILOT, dapprima in Cina e poscia alla esposizione internazionale di arte contemporanea ARS STEAS. dove partecipa con l’opera scultorea in metallo INVICTUS, – NON SI DOMANO I SOGNATORI – realizzata appositamente per l’importante mostra internazionale che vede ben 63 artisti Italiani , Europei , e Cinesi. Attualmente è in mostra unitamente all’artista elvetico Andreas Luthi , impegnato alla creazione di un nuovo movimento artistico : INFINITY DADA che si prefigge di arrivare , alla casa madre , del dadaismo ; il Cabaret Voltaire di Zurigo